Il governo gode di più di cento anni di tradizione democratica presidenziale e di più di mezzo secolo di un esercito inesistente. L'esercito è stato abolito nel 1949 e il denaro dello Stato non utilizzato nelle spese militari è stato investito per il miglioramento del livello di vita dei costaricani, che hanno promosso una cultura della pace sociale per rendere il proprio paese un luogo piacevole da visitare.
La lingua ufficiale è lo spagnolo. La Costa Rica si posiziona ai primi posti delle classifiche mondiali, grazie alla sua qualità della vita e alla sua attenzione nei confronti dell’ambiente. Entro il 2021, il paese conta di raggiungere lo status di completa neutralità carbonica e dal momento che già nel 2015 (secondo il governo) ha adoperato il 99% di rinnovabili, l’obiettivo, per quanto ambizioso, sembrerebbe raggiungibile.
Un aspetto importante del patrimonio culturale della Costa Rica è il loro amore per la pace e la democrazia. I Ticos sono orgogliosi della loro nazione, fatta eccezione per gli abitanti in America Latina, dove le dittature militari hanno dominato la politica a lungo. La cultura costaricana è per molti versi un riflesso della sua diversità razziale. L’influenza dominante è stata per un lungo periodo quella europea, che si riflette in moltissimi aspetti: dalla lingua ufficiale, lo spagnolo, all'architettura delle chiese e di altri edifici storici.
L’influenza indigena è meno evidente, ma si ritrova in gran parte della cultura del paese, dalle tortillas, che fanno parte di un tipico pasto della Costa Rica, alle ceramiche artigianali, vendute nei chioschi lungo la strada. In Costa Rica, la ricchezza si può scorgere anche nella diversità culturale del popolo.
Alla popolazione indigena di origini pre-ispaniche, si sono aggiunti i movimenti di immigrati che si stabilirono in queste terre. Europei (soprattutto spagnoli), africani e asiatici, così come persone provenienti da luoghi diversi del continente americano, hanno interagito tra loro, arricchendo il background culturale della Costa Rica.